IPERTROFIA PROSTATICA (IPB)

La prostata è una ghiandola situata al di sotto della vescica a forma di piramide rovesciata o a "castagna" ed è attraversata dall'uretra e dai dotti eiaculatori.

La prostata contribuisce alla formazione del liquido seminale.

La corretta definizione dell'IPB è un problema centrale nella epidemiologia della malattia.

L'incidenza dell'IPB varia in relazione al tipo di classificazione utilizzata (istologica, macroscopica, sintomatica). Per esempio, mentre la fase clinica è sempre preceduta da modificazioni istologiche della prostata, queste non sempre conducono a manifestazioni cliniche:

prostata ingrossata non vuol dire ipertrofia prostatica !

La prostata cresce e raggiunge la sua pienezza funzionale entro i 20 anni. L'IPB è associata alla continua e lenta crescita dopo i 30 anni. La prevalenza della IPB aumenta con l'età: così il 50% degli uomini tra i 51 e 60 anni e più dell'85 % degli uomini al di sopra degli 80 anni presentano modificazioni istologiche in questo senso. Circa la metà delle persone anziane con un aumento di volume della prostata svilupperà una sintomatologia clinica tale da richiedere un intervento chirurgico. Un uomo di 50 anni ha circa il 25 % di probabilità di essere sottoposto ad intervento chirurgico nel corso della propria vita e quasi un terzo di tutti i maschi e destinato all'intervento.

SINTOMATOLOGIA

I sintomi dell'IPB sono distinti in ostruttivi ed irritativi. I sintomi ostuttivi sono: mitto debole, minzione effettuata con l'aiuto del torchio addominale, mitto intermittente, sensazione di mancato svuotamento vescicale e gocciolamento al termine della minzione; mentre i sintomi irritativi sono: pollachiuria (cioè minzione frequente), nicturia (minzione notturna), urgenza minzionale fino alla vera e propria incontinenza urinaria (la sensazione di dover urinare anche quando la vescica non è piena associata alla sensazione impellente di dover urinare). L'IPB può essere complicata dalla presenza di infezioni, ematuria (presenza di sangue nelle urine), calcolosi vescicale, ritenzione urinaria acuta e addirittura insufficienza renale.

DIAGNOSI

Pazienti con alcuni di questi sintomi devono essere sottoposti all'attenzione dello specialista urologo che valuterà la gravità della sintomatologia ed attraverso la visita valuterà le dimensioni della prostata (è importante sottolineare di nuovo che spesso non c'è correlazione fra volume prostatico ed intensità dei disturbi !). Gli esami strumentali per una corretta valutazione dell'ipertrofia prostatica sono rappresentati dalla UROFLUSSIMETRIA grazie alla quale possiamo misurare esattamente il flusso minzionale e quindi il grado di ostruzione e l'ECOGRAFIA TRANSRETTALE che ci permette una precisa valutazione del volume della prostata.

PSA

Al paziente che si rivolge allo specialista urologo per problemi prostatici viene in genere richiesto un esame del sangue identificato da una sigla: PSA che rappresenta l'abbreviazione di "antigene prostatico specifico". Questo esame serve al medico per escludere (insieme all'esplorazione rettale e all'ecografia) la presenza di un carcinoma prostatico.

Il carcinoma prostatico è una malattia del tutto indipendente dall'ipertrofia prostatica che merita una trattazione a parte.

 

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